Prugnolo selvatico

Ultima modifica 22 aprile 2024

Nome comune: Prugnolo selvatico

Nome scientifico: Prunus spinosa (L.)

Il prugnolo è un arbusto o piccolo albero folto, è caducifoglie, alto tra i 2,5 e i 5 metri.

E' spontaneo dell'Europa, Asia, e Africa settentrionale e forma macchie spinose impenetrabili che forniscono riparo ad uccelli e altri animali.

Un tempo, in qualche parte d'Italia, veniva utilizzato per delimitare i confini degli appezzamenti.

Si credeva che le streghe usassero le sue lunghe spine per trafiggere feticci e bamboline di cera.
Durante i processi dell’Inquisizione si ricercavano piccole punture o particolari nèi che rivelassero il marchio diabolico e l'uso delle spine di prugnolo.
Tra gli slavi, invece, si credeva che le spine servissero per difendersi dagli stessi esseri maligni.

In Oriente il pruno selvatico rimase un albero molto amato, simboleggiava la Rinascita dopo la Morte.

I frutti, chiamati prugnole, possono essere usate per fare marmellate, confetture, salse, gelatine e sciroppi. I frutti contengono molta vitamina C, tannino e acidi organici. Anche i fiori sono commestibili e possono essere usati in insalate o altri piatti.

Gli stessi frutto sono utilizzati in alcuni paesi per produrre bevande alcoliche (in Italia il bargnolino o prunella).

La corteccia della pianta era utilizzata in passato per colorare di rosso la lana.

Il legno è un apprezzato combustibile, è duro e resistente, e può essere lucidato. Se di piccole dimensioni viene usato per attrezzi agricoli, intarsi e bastoni da passeggio.

 

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