Susino

Ultima modifica 22 aprile 2024

Nome comune: Susino

Nome scientifico: Prunus domestica (L.)

Originario dell’Asia, della zona del Caucaso, in seguito cominciò ad essere coltivato anche in Siria. I Romani, verso il 150 a.C., lo introdussero nell'area del Mediterraneo, ma furono i Cavalieri della Prima Crociata a portarlo in tutta l’Europa intorno al 1200 d.C., dapprima in Francia, poi in Germania e nelle altre regioni.

E' un albero di media altezza, arrivando a 6-8 metri, a seconda delle varietà.

Apprezzata per la ricchezza di fibre, di minerali e di vitamine, le proprietà lassative della prugna sono note da tempi immemorabili tanto da aver ispirato figure illustri del 1500.

All’epoca di Shakespeare i piatti di prugne cotte venivano esposti come insegne sulle finestre dei bordelli inglesi.

Nell’Ottocento, a Napoli, una varietà di prugne era denominata “Testicoli di Montone”.

I sostenitori della magia omeopatica, considerata la forma di testicolo, reputavano le prugne un frutto afrodisiaco. La pianta invece veniva usata come portafortuna per augurare la felicità di un matrimonio e per “restituire” la salute ai malati o come “tranquillante” per gli irascibili.

Il poeta cileno Pablo Neruda, nelle sue Odi Elementari dedicò alla susina alcuni versi delle sue poesie, rappresentandola come “il frutto della memoria”.

Un colorante verde può essere ottenuto dalle foglie. Una tintura da grigio scuro a verde può essere ottenuta dal frutto. Un colorante giallo si ottiene dalla corteccia.

 

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